Dalla relazione di Sergio Dicandia il 16 Marzo 2013 in SIAM
A cosa serve?
ISI nasce con l’intento di semplificare la soluzione di problemi e attività di routine nella gestione di un parco macchine in rete.Si pone l’obiettivo di centralizzare e rendere facilmente accessibili gli strumenti di uso comune da parte di tecnici e/o gestori di reti, laboratori e installazioni di PC.
Cosa può fare ?
Ecco le funzionalità principali di ISI:- Imaging: salvataggio e caricamento di immagini disco (Clonezilla)
- SecureErase: cancellazione sicura dei dati su disco fisso per dismissione PC
- Inventario: raccolta informazioni sull’hardware in uso
- LiveOS: possibilità di avviare vari Sistemi Operativi come se fossero
avviati da CD.
Si possono avviare varie distribuzioni Linux (PuppyLinux, Slitaz, Antix, Ubuntu, Knoppix, etc.), FreeDOS, WindowsPE, e in generale tutti i sistemi che possono essere avviati da un CD/DVD. - Avvio di distribuzioni specialistiche per la manutenzione, ripristino, verifica e recovery di dischi fissi e PC (PartedMagic, System Rescue CD, Ubuntu Rescue Remix, Runtime LiveCD, etc.)
- Gestione di partizioni (GParted)
- Scansione antivirus per PC Windows (tool vari)
- Reset della password di Windows
- Correzione dell’errore “NTLDR mancante” su Windows
- Test della RAM
- Aggiornamento del BIOS
Com'è fatto
ISI server è stato inizialmente basato su piattaforma Linux, in particolare su Xubuntu 12.04 LTS, per le sue note doti di sicurezza, stabilità ed affidabilità.Può essere facilmente portato - e probabilmente senza modifiche - su altre distribuzioni, sia basate su Debian, sia su altre pacchettizzazioni; con piccole modifiche può essere portato anche su Windows.
In particolare, è possibile installare i componenti e configurare la soluzione per l’utilizzo su WiildOS (installata su hard disk) per fornire una piattaforma omogenea alle scuole e comunità che necessitano di una soluzione Open economica, affidabile e ricca di funzionalità orientate alla didattica.
Pubblicato su http://wiildos.wikispaces.com/ISI+server
PS: la documentazione fa ancora riferimento al vecchio nome
(Server ISI) in attesa di trovarne uno più soddisfacente e che non sia
confondibile con prodotti esistenti.
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