Sergio
– Commenti e proposte su LD13 e 2° OOS
Ciao a tutti,
sulla scorta degli interventi precedenti do il mio
contributo, anche in vista del prossimo incontro.
La mia personale valutazione dello scorso LD e OSS è
ampiamente positivo: anche a me ha aperto il cuore vedere una
partecipazione ampia e – soprattutto – giovane. Mi è piaciuto
molto vedere gli studenti, interessati, fermarsi anche fuori orario;
l'offerta ampia e variegata ha dato molte opportunità per informarsi
e/o approfondire davvero molti temi.
Credo ci siano alcune cose da migliorare: in
particolare, IMHO, i ritmi un po' serrati delle presentazioni e
soprattutto la mancanza di una fase successiva di domande e risposte
(però compensata in parte dagli open lab), sempre molto proficua.
Cosa serve
Credo che per proseguire sia necessario definire alcuni
elementi dell'azione futura (scusate i termini “markettari”):
- per prima cosa gli obiettivi che ci poniamo;
- di conseguenza il target a cui rivolgerci;
- a seguire, i temi e gli argomenti di cui parlare e da esplorare insieme;
- infine, e in funzione dei primi tre elementi, modalità e strumenti da utilizzare.
Vediamoli più in dettaglio.
Obiettivi
Diffusione
della consapevolezza dell'alternativa e dei vantaggi
del SL rispetto al proprietario nei vari soggetti target (studenti,
Scuola, Istituzioni, PMI).
Target
- Giovani e studenti
- Scuole: insegnanti, tecnici, dirigenti
- Istituzioni
- PMI
Argomenti
E'
necessario poi identificare gli argomenti su cui far leva per
diffondere il SL: se i temi più “alti” (libertà, condivisione)
hanno poco appeal, probabilmente è meglio concentrarsi prima su
argomenti che abbiano presa più diretta sull'uditorio (e quindi
prevalentemente sui giovani, ribadisco).
Includerei
senz'altro tutti i temi che hanno riscosso particolare interesse
nello scorso LinuxDay/Open Space Scuola; altri, a mio giudizio,
potrebbero essere questi:
- mobilità e convergenza (smartphone, tablet, TV, console, smartwatch, home cloud, etc.)
- toccare con mano l'innovazione (stampa 3D, makers, Arduino, robotica fai da te, miniPC ARM, etc.)
- interfacce innovative ed attraenti
- facilità d'uso di Linux e del SL (anche se non è sempre vera)
- velocità e semplicità di installazione e manutenzione del Sistema Operativo e degli applicativi rispetto a Windows (con esempi pratici e confronto tra Software Center e programmi Windows da installare, spesso craccati)
- sicurezza intrinseca di Linux
Modalità
In
questo contesto penso alla formazione come divulgazione, un
modo per fugare paure e dubbi sul SL e su Linux (ma che non sia
l'ennesima scolarizzazione).
Credo
sia necessario usare modalità appealing per i giovani, ad
esempio utilizzando strumenti social (che permeano la loro
vita e la nostra) per comunicare e scambiarsi informazioni, pareri,
idee.
Strumenti
Sposo
in pieno le proposte di Luigi e Gabriele:
- centri di competenza: a mio parere dovrebbero focalizzarsi sia su strumenti che su tematiche: non solo su specifici software, ma anche su ambiti generali. Si potrebbe pensare ad esempio a Produzione multimediale (registrazione audio per gruppi musicali, montaggio video, radio web, presentazioni multimediali), Gaming, PMI (l'ambito professionale beneficerebbe molto di soluzioni libere in tempi di crisi e non solo), sicurezza, makers (stampa 3D, miniPC, Arduino), etc.
Un esempio di supporto potrebbe essere un protocollo di migrazione da Windows a Linux per Scuole, privati e magari anche PMI, sull'esempio del Dossier Scuola, che instradi e supporti nella scelta, pianificazione e realizzazione di questo progetto. - Open Space Scuola mensili e pomeridiani: lo vedo come uno sportello di supporto per docenti, funzioni strumentali e tecnici di laboratorio, oltre che un possibile polo formativo
- iniziative scolastiche bimestrali su 2/3 temi: anche qui sceglierei temi che abbiano presa sugli studenti, pur restando collegati alla didattica, unendo interesse personale alle esigenze di formazione
- portale di informazione e coordinamento: credo sia necessario strutturare almeno un po' e soprattutto radunare tutto il necessario per coordinare queste attività: sia contatti utili che materiale, link, newsletter informative, gruppi di discussione, etc. Senza appesantire troppo (evitando il rischio di occuparsi più dello strumento che del suo scopo), ma dando la possibilità agli interessati di trovare i contatti necessari per approfondire i temi o proporne altri
Proposte
Mi piace l'idea di un gruppo di Milano che faccia da
fulcro di attività rivolte alla Scuola e non solo (penso alle PMI,
ma anche ai privati cittadini): lo vedo come una fucina della
conoscenza e dello scambio, un luogo (anche virtuale) dove porre
domande, trovare aiuto, proporre idee.
Per realizzarlo credo serva condividere i punti
precedenti, e definire appunto obiettivi, target, modalità,
strumenti, temi. A quel punto credo sia opportuno darsi un'identità,
un nome, una sorta di “marchio” facilmente identificabile per
farsi conoscere e ricordare. Scusate il taglio da marketing (che non
è assolutamente il mio campo), ma credo che dobbiamo curare immagine
e comunicazione in maniera più strutturata per presentarci
nella maniera più credibile alle Scuole e agli altri interlocutori,
pur senza perdere assolutamente lo spirito libero e flessibile che
abbiamo ora.
Infine,
sulla base delle mie sensazioni
sull'esito del Linux Day vi elenco alcune mie proposte per
l'organizzazione degli eventi:
- definire il target e di conseguenza il programma dei contenuti: focalizzare gli eventi per tema e uditorio: insegnanti, studenti, entrambi, curiosi, tecnici, etc.
- identificare alcuni macro-temi (max 6) e relative sessioni su aspetti relativi
- più sessioni in diverse aule di media capienza (se possibile, ovviamente), in modo da consentire di seguire diverse presentazioni sugli argomenti di proprio interesse
- sessioni più interattive, con possibilità di breve dibattito finale e maggiori interventi dei partecipanti su temi “caldi” ed attuali. Idealmente dividerei in 20 minuti di presentazione seguiti da 10 minuti di domande e risposte.
Personalmente preferirei meno presentazioni tecniche (per quello ci sono gli open lab) e più dibattito e interazione col pubblico. - si potrebbero organizzare un paio di tavole rotonde su temi più “alti” e meno tecnici, con coinvolgimento dei partecipanti e relativa discussione
- survey post-evento: avendo raccolto le mail dei partecipanti, si potrebbe inviare loro una mail con il link di un sondaggio online chiedendo cosa è piaciuto, cosa no, cosa è da migliorare, proposte, etc. Il tutto aiuterebbe a focalizzare gli eventi successivi e a tararli sugli interessi dei partecipanti
- sollecitare l'uso di Twitter per commentare in tempo reale eventi, presentazioni, laboratori da parte dei partecipanti, indicando un hashtag da usare
- raccogliere il materiale pre-evento (ogni relatore/contributor dovrebbe caricarlo in uno spazio comune perché sia facilmente accessibile il giorno dell'evento e successivamente sul portale)
- supporti per presentazioni (microfono ad archetto, telecomando con puntatore laser, presenter console per Impress)
- preparare brevi schede dei lavori presentati, con linkografia e contatti del progetto e/o del relatore per facilitare i contatti post-evento e gli approfondimenti da parte dei partecipanti. Il tutto, naturalmente, reperibile sul portale
Spero
di approfondire con voi nel prossimo incontro questi argomenti e gli
altri che senz'altro ognuno di noi porterà, nel consueto spirito
collaborativo e costruttivo che si respira ad ogni nostro incontro.
A
presto,
Sergio
Sergio
Il mio primo contatto con l'informatica era inerente la programmazione, con particolare attenzione all'ottimizzazione delle del software:
RispondiEliminasecondo me anche questo aspetto potebbe essere presentato come attrattiva per un certo settore di fruitori, nel senso che di la della parte "fisica" (arduino, raspberry, etc) prestante quanto si vuole, se il sofrware non e' scritto bene, qualunque progetto e' destinato ad avere problemi di funzionamento.
E' mio parere che sarebbe senzaltro da fare un talk su questi aspetti un po "in ombra" ma fondamentali.
R. Premoli
Concordo pienamente, trovo la programmazione estremamente formativa, anche per chi non andrà a fare un lavoro tecnico.
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